
L'ultima silloge"Archè"
Autore | Daniela Cattani Rusich |
ISBN | 978-88-96797-52-5 |
Prezzo | 10,00 |
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Siamo quel che scriviamo e scriviamo quel che siamo. Siamo cifre di assoluto e disperazione. Ma in quest’ultima è pure la gioia selvaggia dell’esistere, così come la malinconica rabbia che ci divora e l’amore che trasuda tracima travalica tremendo inesorabile bruciante, purificatore. Siamo la poesia della nostra rovina e della nostra gloria, effimere ed eterne, le nostre disgrazie e l’infinità dello sguardo che gettiamo in un tramonto di porpora; siamo la poesia dei giorni che si succedono, quelli scorsi con rimpianti e rimorsi, il dolce morso del ricordo, e quelli a venire: forse, sperati...
“Un’onda ambrata che danza/ tra l’aorta e il costa-to”, fra la coscienza dolorosamente all’erta, il cuore pulsante senza rimedio, la mente radiante... questa è la poesia di Daniela Cattani Rusich: forte, cupa e, insieme, luminosa, suggestiva, drammatica oltremodo, una danza sul ciglio dell’abisso, un segno a fuoco. Una sorta di analogo di Gauguin, il Paul delle isole, il reietto, il predestinato, il malato senza speranza di guarigione, l’illuminato. Il quotidiano che travolge, ostile, eppure balena quella luce... “Forse per questo nostro andare senza tregua/ con i piedi feriti, da molti venti accompagnati/ verso un altrove che non è, che non sappiamo,/ per poi girarci indietro e scorgerne la resa/ che sempre è stata a un passo dalla schiena/ come un vestito stretto in vita, corto al braccio.// Forse è così che l’ombra arranca a un metro/ e noi costanti a trascinarla come un giogo/ come un dolore innato sulle spalle arcuate/ e nelle borse sotto gli occhi come un trucco/ che non sveliamo mai, fino alla fine”... Versi essenziali, che dicono già tutto, promanando il senso e il non senso del nostro andare. Quando la vita è un peso ineluttabile, ma un riscatto è sempre possibile, come l’orgoglio di un condannato a morte, e la grazia improvvisa dalla pallottola o dalla corda o dalla lama fatale, e un altro respiro, un altro respiro...
Ineliminabile l’ambivalenza degli affetti, situazione emotiva che torna lungo tutta la silloge: spiazzante e, sovente, impietosa. Del resto, così è nella ruota implacabile dei giorni. Ma a quale fine tendiamo? Qual è la sorte? Quali le risposte alla folla di domande che travaglia? L’amore? Ma che cosa giace di più ambiguo nel talamo delle occasioni? “Niente mimose per me/ che ho il fianco squartato dai rovi/ e il sangue di more a farmi rosse le labbra/ oltre l’odio del mondo che mi semini dentro/ mentre io do alla luce la vita e l’amore
E donarsi, senza ritegno senza pudore, può salvare? “Ti ho servito mon âme sur la table/ imbandita di schegge stellate/ dentro il buio che sbatte le ore./ Mi puoi fare, dire, baciare,/ sbagliare, giocare, volere, impazzire.../ farlo subito e sentirti morire.// Qui vediamo e sentiamo Vincent. Sì, proprio lui, Vincent Willem van Gogh, il compagno di Gauguin, i cieli roteanti e vertiginosi, i cipressi che penetrano nella carne nera del cielo e le stelle che soccorrono o forse gridano... “Da terre sante o sconsacrate/ per misteriose congiunzioni astrali/ giungerà la tua parola/ a scucire le labbra dei borghesi/ a scuotere l’albero della tempesta.// Poiché il poeta è nudo/ – emblema scorticato dell’umana natura –/ eppure va cantando l’infinita verità dei venti/ con le sue spine conficcate in gola”.
Un viaggio. Questo libro è un percorso interiore d’inaudito coraggio. Fra valli inesplorate, scoscese, buie o abbacinate, allucinate e lucidissime. La testi-monianza, dura e cruda, di un’anima. A nudo, in croce. Per la salvezza: propria e di tutti. Un itinerario di spine e sangue e calore e silenzio e grida. Un’epopea. Un’odissea. Ogigia e Itaca. Il Paese del Loto. Il risveglio. Una distorsione munchiana, in un andirivieni senza tregua nei fiordi incogniti. Una passeggiata ai bordi del Maelstrom. Una savana infuocata, primordiale, dove la vita conta niente, dove la vita è tutto. In principio era... O della fine dei tempi. Hic et nunc. Qui e ora... Una lacrima, una carezza, un’aura fra le foglie di alberi musicali, una pira – cenere che sarà nuova carne e linfa – e il suo fumo che va alle nubi che corrono all’orizzonte, là dove nascono gli arcobaleni, le sorgenti, i sogni, la poesia di Daniela.
Alberto Figliolia
GLI ALTRI LIBRI:
"Rendimi l'anima", la prima silloge, uscita per Edigiò Edizioni, terza classificata al concorso nazionale "Poetando"
"Malta Femmina", romanzo corale scritto con altre 14 autrici, uscito per Zona Ed.
"Segreta", la seconda silloge, Onirica Edizioni prima al Premio Massa città di mare e di marmo
"C'è Nessuno?", il romanzo breve che sta avendo un grande successo di pubblico. Onirica Edizioni
"Wings", graphic novel - illustrazioni di Sam Franza